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Non è una storia, ma l'immagine onirica di una serie di osservazioni, a volte poetiche a volte struggenti. "Il mio nome è Vittoria" non è un'opera autobiografica, o meglio non è solo un'opera autobiografica, è molto di più. È la testimonianza di come va vissuta in ogni caso la vita, anche se gli eventi sono a volte tragici e ostili. Opera che trasuda amore e che per la sua leggerezza si legge in un soffio. La storia non può finire, ma continua nell'immaginario di un approccio positivo dell'esistenza umana.