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Nell'estate del 1448 il re di Napoli Alfonso d'Aragona mette sotto assedio Piombino, cuore del piccolo Stato degli Appiani dal 1399: Signore di Piombino è, in quel momento, il condottiero Rinaldo Orsini e Alfonso è convinto di poter conquistare facilmente la città: ma la storia avrebbe smentito ogni suo pronostico. Piombino, sostenuta da Firenze, strenuamente resistette per quasi tre mesi ai ripetuti attacchi catalani e il 10 settembre l'Aragonese dovette ritirarsi: il suo esercito, decimato dalla malaria e da mesi di difficili approvvigionamenti, riprese la via di Napoli. Una piccola città aveva sconfitto un re potentissimo. Il fatto ebbe quella che oggi si chiamerebbe grande eco mediatica, al tempo i media essendo, prima di tutto, gli atti della diplomazia, ma anche le cronache, le opere storiografiche degli umanisti e i testi della cosiddetta letteratura 'cortigiana': la presente edizione dell'Istoria di Antonio Agostini da San Miniato, che di fatto è l'unica opera in nostro possesso a riferire integralmente dell'assedio e che ci informa di eventi e di circostanze di cui nessun'altra fonte parla, ricostruisce quasi momento per momento questo piccolo, ma significativo capitolo della storia italica del XV secolo.