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George, trentenne arbitro di tornei internazionali di carte e virtuoso di beatbox, viene ospitato, la sera precedente a una gara, in una casa frequentata da giovani musicisti. Questi si ritrovano a suonare insieme e, consumando funghi allucinogeni, raggiungono un'inesplorata amplificazione sensoriale e una profonda armonia mentale. Si susseguono, così, dissertazioni sulla musica, sul senso della vita e sull'amore, tra racconti di viaggi e repentine regressioni ai giochi d'infanzia. Sulle orme della migliore letteratura e poesia degli ultimi due secoli, Gavrilita si pone alla ricerca di forme altre di pensiero e di esperienza nel tentativo di stringere tra le dita un'età che pare, ma non resta eterna: la giovinezza. E lo fa attraverso il racconto di una serata inusuale, in cui la sperimentazione musicale diventa strumento di divertimento e di gioco. La sua essenza era musica è un romanzo fresco ed eclettico come il suo autore. Scritto in prima persona, con linguaggio veloce e diretto, Gavrilita ci prende per mano - la musica protagonista - esplorando le capacità mentali e l'attitudine a volare col pensiero insita in ognuno di noi.