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Nella suoi duemila anni di storia Pisa ha subìto diverse radicali discontinuità, con conseguenti trasformazioni importanti della struttura e del paesaggio urbano. In particolare nei secoli dal XVI al XX viene cancellata - in parte semplicemente occultandola - l'immagine della città medievale e attraverso successivi apporti di progressiva trasformazione e arricchimento, prende forma un nuovo agglomerato urbano, prima con gli interventi medicei, poi con quelli lorenesi, per finire con i tentativi di modernizzazione dell'Ottocento (le nuove piazze, il rifacimento dei lungarni, lo sviluppo verso la stazione ferroviaria), che danno luogo a quella città stratificata che per convenzione chiamiamo città storica, su cui si abbatterà l'immane distruzione della guerra, seguita da una infelice ricostruzione. Il libro documenta le principali trasformazioni della città storica degli ultimi cinque secoli e il recente avvio dei processi di recupero edilizio e urbanistico, auspicio di una adeguata trasmissione al futuro del suo ancora grande e irriproducibile patrimonio culturale.