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Sprecati", "traditi", "senza voce": sono alcune delle più (e meno) recenti aggettivazioni utilizzate per definire i giovani delle ultime generazioni. Nessuna, soprattutto per quanto riguarda il nostro Paese, delle analisi dedicate ad indagare la condizione giovanile ha rilevato comportamenti, stili di vita, forme della comunicazione e di aggregazione sociale che potessero ricondurla all'interno delle dimensioni del progetto e del futuro. Per tutti, i giovani di fine secolo ed inizio del nuovo sono destinati a rattrappirsi su un presente dal quale sembra esclusa la dimensione più propria tradizionalmente - della gioventù: la possibilità.