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L'occhio in tasca, nella mano; il cinema in punta di penna; la mano che guarda. Filmare col telefono cellulare, ma anche guardare immagini in movimento sullo schermo di un cellulare. Immagini pret à porter, pronte da indossare. Un dialogo complesso, fatto di strizzatine d'occhio e di sovrapposizioni, di prese di distanza e di confidenze a bassa voce, con gli altri media, con i generi consolidati, con forme vecchie e nuove di visione e di condivisione. Oscillante fra dimensione finzionale e dimensione funzionale, il videofonino guarda e parla, riceve e trasmette, inventa e copia, sfugge al controllo e sorveglia: questo libro, con opportuna tempestività, lo pedina da vicino, lo scruta e lo assaggia, lo tiene vicino e lo allontana, nutrendo le riflessioni e gli studi che propone con un panorama informativo, bibliografico e critico aggiornato, ragionato e prezioso.