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Dalla Restaurazione alla vigilia della Grande guerra: questo è l'arco temporale di questo primo tomo de "L'età della globalizzazione". È una periodizzazione resa obbligata dalla centralità europea nei processi globali che condiziona i termini di apertura e di chiusura del XIX secolo, il secolo lungo che si chiude con la prima guerra mondiale. Il volume affronta anche i temi delle Americhe durante le guerre d'indipendenza, prima e dopo la Restaurazione post napoleonica, e ricostruisce lo stato dell'Asia prima dell'irruzione degli Europei. Ma gli stati americani del XIX secolo tendono a chiudersi in processi di consolidamento interno, al riparo della dottrina Monroe dell'America agli Americani, e gli altri continenti sono progressivamente investiti dalle mire espansionistiche delle potenze europee. È l'Europa che globalizza e domina, grazie alla sua economia più avanzata, alle sue organizzazioni commerciali e dei trasporti, marittimi e non, e alle sue tecnologie, cui il volume riserva rinnovata e specifica attenzione. È l'Europa romantica dell'idea di nazione e dei Risorgimenti nazionali, ma è anche l'Europa che esporta idee, istituzioni, armi, modelli culturali grazie a un processo singolare e irripetibile per il quale questa piccola appendice del grande continente asiatico si lancia alla conquista del mondo. Il disegno egemonico, che era stato di Napoleone, si proietta fuori dei confini del vecchio continente fino alla costruzione d'imperi sconfinati rispetto all'esigua consistenza territoriale e demografica dei conquistatori. È un processo che accelera fra la fine del XIX secolo e gli esordi del XX. Finché non sono le stesse potenze europee a provocarne l'implosione e a gettare, con la Grande guerra, le premesse della propria distruzione.