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«Se dovessi entrare al cinema in ritardo, qual è la temporalità dell'immagine che scorre rispetto alla storia che è raccontata?» (Christian Metz). Al cinema l'organizzazione del tempo è molto spesso scandita da omissioni, salti temporali, riavvolgimenti di tempo, ripetizioni, anticipazioni, collegamenti. Il flash-back è un lampo che spezza il flusso temporale della narrazione filmica, uno iato che riavvolge il tempo riportandoci a quel che abbiamo già visto o a quello che è già accaduto ma non è scorso davanti ai nostri occhi. È la figura narrativa del «tempo ritrovato», del tempo che, riaffiorando, dà ragione del presente. L'autrice, attraverso un filo che da sempre unisce cinema, letteratura e arte, ci racconta come il riavvolgimento temporale, attraverso le varie forme di manifestarsi, abbia plasmato e contaminato il linguaggio del cinema e della narrazione audiovisiva in generale.