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Con l'espressione aree urbane marginali si traduce l'espressione anglosassone "distressed urban areas", che viene utilizzata in letteratura per indicare aree urbane all'interno delle quali sfavorevoli condizioni sociali ed economiche generano una situazione di arretratezza e sottosviluppo in riferimento ai principali indicatori economici e sociali. Secondo la definizione dell'OCSE, le aree urbane marginali sono parti delle città nelle quali le condizioni economiche, sociali e ambientali sono peggiori rispetto alla media nazionale e alla media della città considerata nel suo complesso. Da diversi anni, è enormemente cresciuto l'interesse per queste zone urbane e per i loro problemi: sono stati avviati importanti studi di settore, sono nati master ad hoc. Sono aumentati gli strumenti per capire come si formino le cosiddette aree marginali, quali siano le dinamiche sociali che si sviluppano al loro interno e come rompere il cerchio di isolamento ed esclusione che le costringe alla marginalità, appunto. Grazie a tutto questo, oggi sono aumentati gli investimenti pubblici e privati in queste zone della città. Questo testo racconta alcuni casi fra i più interessanti di questi ultimi anni, non solo in Italia, per fornire gli strumenti concettuali e pratici per comprendere questo fenomeno che tocca tutte le più grandi città del mondo.