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Quando l'illustre e facoltoso professor Fabrikant muore, lascia a suo nipote Herman un'insolita eredità: un cabaret. O meglio, una compagnia di teatro in lingua yiddish formata da sette attrici non più giovanissime che, perse le loro grazie, cercano in ogni modo di riconquistare una fama e un pubblico ormai in declino. Siamo nella Romania degli anni Trenta e, nonostante il plumbeo orizzonte che s'addensa sull'Europa, Pinkus mette in scena un piccolo e divertente teatrino (è proprio il caso di dirlo!) in cui vedremo le sette signore litigare tra loro, spettegolare, risolvere uno strano caso di gioielli scomparsi... e lottare - stavolta tutte unite - contro l'avara e terribile madre di Herman, una megera che vorrebbe sbattere quelle deliziose e scoppiettanti vecchiette in una casa di riposo (buttando via la chiave ovviamente) per mettere le mani sul leggendario "tesoro" del suocero. Questo singolare romanzo d'esordio è un incredibile pasticcio (nel miglior senso del termine, che è quello letterale: di gourmet e di pasticceria) di fantasia, invenzione e ricostruzione storica. Pieno di humour e dialoghi piccanti, gag e battute, umorismo ebraico e ironia yiddish, allegro e spassoso, come si addice al miglior cabaret di tradizione centro-europea. Si ride di gusto... e pian piano ci si affeziona alle sue sette improbabili star. Con ventotto disegni dell'autore. Prefazione di Moni Ovadia.