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Il Novecento è stato un secolo di avanguardie e di sperimentalismi, durante il quale sono stati definitivamente sovvertiti schemi e linguaggi della letteratura del passato; allo stesso tempo è stato il secolo del realismo e dei suoi grandi teorici, che hanno sviluppato la tradizione naturalistico-verista lungo numerosi assi. Sullo sfondo di questi due opposti scenari, nei cui margini è possibile individuare un realismo sperimentale dai contorni più ibridi, il presente volume approfondisce l'opera di alcuni autori novecenteschi in cui il binomio realtà-finzione è stato determinante: da Luigi Pirandello a Juan Rodolfo Wilcock, da Primo Levi a Maria Corti, da Pier Vittorio Tondelli a Elio Pecora. Un arcipelago intellettuale disomogeneo e dagli esiti difformi, sul cui sfondo, però, si delinea una comune ricerca formale e stilistica condizionata, a vari livelli e tramite diverse esperienze di narrazione, da un problematico confronto con il concetto di realtà.