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Questa storia è una storia vera. Questa scuola è una scuola vera. Via Ripetta esiste realmente. Esiste anche il n. 218. E proprio in quel punto c'è un liceo. Artistico. La città è Roma, l'Italia è quella in cui viviamo, confusa e forse non troppo felice. Silvia Pingitore, classe 1984, ha vinto il Premio Moravia e per due volte il Premio "Poche storie", con giurie di grande prestigio. Questo è il suo primo romanzo, e racconta storie di liceali visti da vicino. Niente di oleografico o troppo romantico; niente moto di grossa cilindrata, ma parecchi motorini. Niente amori eterni ma amori e amorazzi anche molto precari. Queste pagine sono fatte per ridere, per riconoscersi, per stupirsi. Sono fatte per capire, con un ghigno a volte molto caustico, altre perfino malinconico. La scuola vista da dentro sembra un acquario: in cui si muovono da protagoniste o comparse i Professori, l'Orata, Nasello, la preside Squalo, con le loro storie sghembe, con le loro paure e le loro attese, e gli Alunni, tra equazioni che non tornano mai - come le storie d'amore -, qualche bevuta di troppo, i sabato pomeriggio da riempire, le griffe sui pantaloni, il calcio, i segreti.