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Il volume, un affascinante viaggio nell'arte tra Sei e Settecento, porta alla luce importanti opere inedite e punta l'attenzione sia su artisti di primissimo piano che su altri ancora in attesa di studi monografici adeguati. Partendo dall'esame di dipinti dei fratelli Cesare e Vincenzo Dandini, il primo dei tre contributi offre una panoramica sulla pittura fiorentina fino a metà Settecento, mettendo in luce opere o aspetti finora sconosciuti legati a personalità quali Lorenzo Lippi, Giovanni Martinelli, Francesco Furini, Carlo Dolci, Cecco Bravo, Simone Pignoni e Livio Mehus, fino a giungere a Giovan Camillo Sagrestani e la sua scuola e al grande Giovan Domenico Ferretti. Rivolto in prevalenza a un esame iconologico, legato alla filosofia alchemica, il secondo testo si concentra su un dipinto su specchio di Stefano della Bella, un piccolo "gioiello" finora inedito, intrigante per l'alta qualità e per la criptica lettura simbolica, ricca di accezioni moraleggianti a sfondo escatologico. Chiude l'opera una digressione sulla scultura a Firenze tra il tardo-barocco e il neoclassicismo, da cui emergono artisti come Giuseppe Piamontini, Giovacchino Fortini e Antonio Montauti e altri.