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Un vagabondare nei silenzi dell'anima, attraversarla con la sete in gola, un instancabile navigare nei suoi moti più reconditi e con coraggio spingersi oltre, fino alle radici dell'esistenza umana, con un intenso sentimento di panico presente in quasi tutti i testi. La parola/scialuppa intraprende un viaggio senza destinazione. Nella visione poetica e simbolista a vincere è la contemplazione malinconica e spesso nostalgica della natura, nella sua luce ora trasparente ora rarefatta, come occasione di impalpabile memoria, di sublimazione, di comprensione, di ricerca di cose perdute, di cose accadute, della verità in un filo d'erba e della bellezza come promessa d'amore. Ricorrente l'immagine del mare vissuto, espresso, rappresentato, contrastante, che si innalza a voce e che induce ad intravedere il senso del tempo nella dolcezza dell'irrequietezza. Prefazione di Hafez Haidar.