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Il romanzo è ambientato nella Gallia Cisalpina, dove i 'poetae novi' (così chiamati da Cicerone in senso dispregiativo, ma da loro accettato come sfida positiva) sono ospiti nella 'domus' di Gaio Valerio Catullo, il più famoso del gruppo, a Sirmione sul lago Benacus, per parlare di Callimaco e dei poeti alessandrini a cui si ispirano. Cantano l'amore ed i sentimenti più intimi e profondi, con carmi brevi e raffinati, lontani dai pomposi poemi omerici ispirati alle gesta degli eroi e degli dèi. Publio Valerio Catone, loro precursore e grande letterato, critico e rinomato 'magister' di poesia, di grammatica e di filologia, nel suo viaggio da Roma verso Sirmione, si incontra, nel suo paese natale, con il fedele liberto Quintus, grande collaboratore del padre nei suoi importanti incarichi pubblici e gli dona l 'Indignatio', la sua opera poetica di indignazione e di accusa delle atrocità del dittatore Silla e dei suoi complici, con le proscrizioni e con le aste fasulle per appropriarsi, a prezzi irrisori, dei beni dei proscritti, compresi quelli dei suoi famigliari , tutti trucidati. Il mattino seguente cominciano a verificarsi, in rapida successione, attentati, intimidazioni ed assassinii, a partire da quello di Quintus, trovato morto, con la gola tagliata, coperto da tutti i pezzettini di papiro della 'Indignatio' strappata, nello stesso boschetto dove era stato rinvenuto il corpo del padre di Catone, 20 anni prima.