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È emozionante presiedere al Premio Internazionale che porta il nome di mio padre. L'iniziativa, unica in tutto il mondo nel panorama della cultura contemporanea, organizzata dalla casa editrice Aletti, dopo numerose sessioni di notevole successo, vuole ricordare, a sessant'anni dal conferimento del Nobel, l'opera di un uomo che si definisce "operaio di sogni" e che ha dedicato tutta la vita alla scrittura, in una ricerca costante di adesione ai temi trattati. Non è mai stato un fautore dell'arte per l'arte, ma si è impegnato civilmente. Tratto dalla prefazione di Alessandro Quasimodo.