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Cicatrici è un'opera che racchiude diversi stati d'animo, scaturiti dalle vicissitudini occorse durante gli anni che vanno dall'adolescenza all'età adulta. In questi anni sono state tante le situazioni, che hanno portato ad esacerbare svariati sentimenti. L'opera si presenta come destrutturata, ovvero non segue una linea precisa, ma alterna contenuti di quiete e stabilità a contenuti che esprimono rabbia, frustrazione o rassegnazione. Tutto questo rispecchia il bisogno da parte dell'autore di liberare questi sentimenti per ristabilire un equilibrio interiore che in alcuni frangenti è andato perso. Lo scopo dell'opera è quello di condividere con i lettori il proprio cammino e dimostrare loro che non conta quanto difficile sia il percorso; è importante non perdere di vista gli obiettivi che ci prefiggiamo nella vita, cosi che non ci sia un giorno alcun tipo di rimorso. Il titolo è estrapolato da una delle composizioni, per l'appunto "Cicatrici", perché meglio esplicita il messaggio dell'autore, ossia che ogni avvenimento lascia un segno, indelebile, che fa crescere e cambiare. E alla fine del percorso noi risultiamo la somma di queste "cicatrici". Noi siamo quello che abbiamo vissuto, e possiamo esprimerlo in qualunque modo vogliamo, senza nasconderci dietro gli ostacoli che la vita ci ha presentato. "Brindo alla vita e alle sue sfumature, alle mille paure che mi fanno da cuscino in questo gioco di sguardi con il destino". La raccolta si conclude con "Champagne", per l'appunto, che rafforza il concetto di rivalsa nei confronti delle avversità della vita, cercando di cogliere ciò che di buono si presenta in ogni situazione. Con la prefazione di Alfredo Rapetti Mogol. .