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A un lettore i componimenti poetici, risulteranno come quadri, che sanno suscitare emozioni, suoni, colori di paesaggi e di sentimenti dello scrittore. Se il lettore chiude gli occhi, riesce a volare in mondi reali, o a viaggiare in mondi irreali frutto della sua fantasia passando da una esistenza fisica a una epifanica. I componimenti spaziano da argomenti di origine filosofica con riflessione su paesaggi che sono reali, ma che riesce a trasportare nel mito e in una situazione di analisi interiore. Si nota altresì il forte richiamo della natura che ha sul poeta un forte influsso. Una natura sognata e quasi rimpianta che spesso suscitano in Corrado Cioci il ricorso all'età dell'infanzia, oltre al rimpianto per gli affetti perduti. Sovente il richiamo al padre che morì nel 1996, segnando alcuni suoi componimenti. C'è poi il rapporto uomo-natura, e il sottile confine che non si deve mai superare, vedendo il poeta questo rapporto come sull'ago della bilancia. La riflessione poi sull'eternità della natura, rispetto alla condizione umana, che è segnata dall'inevitabile epilogo. Delicati versi, ad esempio, si possono leggere nella poesia "la rosa", in cui il poeta narra brevemente la storia di una rosa e la sua fine in un giardino. Oppure riflessioni sull'umanità nella poesia "il posto dell'uomo" in cui, già dal titolo, il poeta si interroga sul posto della razza umana. Ma anche temi di attualità, ad esempio nel 1992 ci fu il presidio militare della Sicilia, in seguito ai fatti mafiosi di quell'anno, quindi scrive "Sicilia presidiata". Ci sarebbero altri temi da portare come esempio, ma come si è detto il filo conduttore è sempre una riflessione sugli eventi. Concludendo, si può dire che la poetica dominante di Corrado è legata al trinomio natura-uomo-riflessioni interiori.