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La prima riforma sanitaria risalente al 1978 (legge 23 dicembre 1978, n. 883) è stata innovativamente modificata dapprima con il d.lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, successivamente modificato e integrato dal d.lgs. 19 giugno 1999, n. 229, e da ultimo dal d.l. 13 settembre 2012, n. 158, convertito con modificazioni in legge 8 novembre 2012, n. 189, e da alcune disposizioni della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013). Con le predette riforme il legislatore, specie dopo la riforma del titolo V, parte II, della Costituzione ha delineato una separazione di competenze fra lo Stato e le Regioni, dando adito ad una progressiva regionalizzazione del sistema sanitario, con profondi cambiamenti specie nell'organizzazione e nei rapporti con i cittadini per il raggiungimento di quegli obiettivi indispensabili alla tutela e sicurezza della salute. Le riforme riportano il continuo evolversi dell'assistenza socio-sanitaria. Il lavoro è suddiviso in tre parti: la prima riguarda l'istituzione del Servizio sanitario nazionale con le relative innovazioni; la seconda tratta delle prestazioni socio-sanitarie concernenti tre aree: quella della prevenzione collettiva e sanità pubblica, quella dell'assistenza distrettuale e quella dell'assistenza ospedaliera; la terza concerne l'organizzazione del Servizio sanitario nazionale a livello centrale, regionale e locale. L'opera consta anche di un'aggiornata appendice normativa e di richiami giurisprudenziali.