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Questo testo vuole costituire una riflessione sull'aspetto della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti (scuole, ospedali, edifici per civile abitazione ecc.) in riferimento al capitolo 8 delle Norme tecniche per le costruzioni, argomento di sempre più grande attualità anche alla luce degli eventi sismici che frequentemente interessano, in maniera più o meno violenta, quasi tutte le regioni italiane. Le forze sismiche danneggiano sempre le parti più deboli delle strutture, quelle cioè non correttamente realizzate o inidonee dal punto di vista sismico. Il sisma in Abruzzo, per esempio, ha causato danni rilevanti anche su edifici relativamente recenti, facendo emergere molteplici cause di ordine esecutivo, quali la non corretta piegatura delle estremità delle staffe nei pilastri, l'insufficiente armatura a taglio di pilastri normali e di quelli tozzi o resi tozzi, l'interazione della tompagnatura con il telaio, l'insufficiente armatura nei nodi non interamente confinati, l'insufficiente ancoraggio delle armature longitudinali delle travi nei nodi, infine la conformità del calcestruzzo impiegato rispetto alle previsioni progettuali.