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Racchiuso nel cuore di Napoli, il Rione Sanità segna il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Basta allontanarsi dalla brulicante confusione, dai megafoni dei venditori ambulanti di frutta e verdura, dai motorini degli impavidi scugnizzi che sfrecciano fra le macchine, per arrivare fino in cima al quartiere: qui, a destra della Chiesa di Maria Santissima del Carmine, si apre il Cimitero delle Fontanelle. Ubicato all'interno di un'antica cava di tufo, il cimitero è un'imponente cattedrale sotterranea, sospesa fra l'oscurità e i fasci di luce che la squarciano. Vi si trovano impilate migliaia di ossa e teschi, le spoglie anonime di almeno 40.000 esseri umani. In questo suggestivo luogo di quiete, la morte non è più un confine invalicabile. Mentre il testo a firma di Ivan Cenzi ripercorre la storia e il significato del Cimitero e illustra il culto delle anime del Purgatorio, ormai quasi del tutto abbandonato, l'occhio attento di Carlo Vannini ci immerge nell'atmosfera incantata della cattedrale sotterranea, portandone alla luce l'oscuro fascino e conducendoci così vicino alle capuzzelle - spoglie o variamente addobbate di offerte votive quali fazzoletti, santini, rosari colorati ecc. - che le loro orbite sembrano incontrare i nostri occhi con uno sguardo non meno vivo.