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Se percorsa nelle sue diverse fasi di elaborazione, la trattazione della temporalità offerta da Husserl consente di ricostruire alcuni snodi fondamentali dello sviluppo storico e sistematico della fenomenologia trascendentale. A partire dalla Zeitfrage husserliana trovano infatti chiarimento questioni dirimenti per l'economia di pensiero del filosofo, quali l'a priori della correlazione, l'evidenza, l'autocoscienza, la sintesi passiva, l'inconscio, l'appercezione, l'io; e ancora: il "ciclo vitale" del senso (il suo conferimento, la sua sedimentazione e riattivazione), le nozioni di teleologia e di implicazione intenzionale. Di tutti questi elementi è possibile fornire un'apposita "delucidazione temporale" in grado di promuovere una comprensione accresciuta dell'idealismo fenomenologico, nonché della prassi metodica sottesa alla sua realizzazione: l'autoesplicitazione della soggettività trascendentale. Intesa in funzione del tempo e come scienza eminentemente "prospettica", la fenomenologia di Husserl rivela nuovi aspetti, indici di complessità e ricchezza.