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Il secondo dopoguerra, questa è l'osservazione generale che si potrebbe fare, ha accelerato un processo già messo in atto dalla fine dell'Ottocento da quei pochi romanzieri e artisti capaci di critica radicale e atteggiamento libero: la liberazione progressiva dalle pastoie della letterarietà, dallo spiritualismo, dal progressismo, dal soggettivismo, dal moralismo, anche dall'impegno sociale esibito e dalla stessa ideologia libertaria. Un'operazione di drastica riduzione all'essenziale, del resto simile a quella che si sta compiendo nel campo delle neuroscienze sulla base del modello di coscienza neurale proposto da Tononi ed Edelmann, una sorta di potatura dell'albero delle comuni certezze sulla mente umana.