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Non si tratta di un libro sulla pandemia ma di una proposta analitica della realtà allo scopo di interrompere il fluire di un discorso assolutizzato. L'alternativa a un discorso non egemonico e declinato al maschile si cela dietro la possibilità di smascherare le scelte retoriche, politiche, culturali attuate in ragione di un sistema di genere che ribadisce nella contingenza dell'emergenza sanitaria la sua ineluttabilità. La guerra è una possibilità, non l'unica via possibile e tantomeno non necessariamente la più appropriata. Ciò che l'emergenza sanitaria da Covid-19 ha posto definitivamente in evidenza è l'affermazione oppositiva di guerra e cura, di warfare e welfare a giustificazione dell'esistente, del regime di genere e potere. Un intreccio tanto sinergico quanto riproducibile nella misura in cui si pone come immune da qualsiasi confronto dialettico. L'analisi a monte e a valle di tale struttura sociale e di potere è al centro dei contributi presenti in questo volume.