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Non è certo semplice sistematizzare in maniera univoca il lavoro di due autori come il compositore americano Steve Reich e la coreografa fiamminga Anne Teresa De Keersmaeker, la cui unica costante nel modus operandi è quella di rifiutare la propria comfort zone per affrontare la ricerca artistica in maniera libera e sempre mutevole. I due non lavorano né hanno mai lavorato insieme, ognuno ha il suo percorso artistico personale, eppure la loro modalità espressiva ha punti di contatto saldissimi: nelle coreografie della De Keersmaeker i gesti della danza si appropriano delle strutture musicali di Reich per dar vita a una vera e propria fusione sintetica. Questo nesso è il risultato di un comune interesse per la "struttura" indagata come elemento poietico, capace di dare non solo forma, ma anche senso all'opera. Una struttura non intesa come cristallizzazione di forme-immagini ma come processo in continuo divenire.