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La nozione di luogo, sia nel senso comune, sia nelle diverse discipline che se ne occupano, appare come qualcosa di quotidiano, di noto-a-tutti, e immediatamente disponibile. Ben diversamente altri, come Meister Eckhart, insistevano sulla straordinarietà del luogo, sulla sua misteriosa potenza: "Luogo indica ciò che abbraccia, contiene, penetra con la sua potenza e, grazie a questo, salva". Questo libro guarda al luogo negli stessi termini: qualcosa di originario, un'entità metafisica, che occorre riconoscere. Si tratta, peraltro, di una metafisica "povera", che affonda le sue radici non in teorie sull'Essere, ma in racconti mitici, e soprattutto in pratiche e esperienze che testimoniano, sull'arco di millenni, un originario bisogno-di-luogo. Da questa analisi il luogo emerge come qualcosa di potente, ai limiti della smisuratezza. Al soggetto che lo abita, e ad esso soltanto, il luogo consente di espandersi, - di conoscere la propria specificità, il proprio essere-diverso, e di affermarlo. Nel luogo, nel proprio luogo, sono possibili al soggetto esperienze fisiche e spirituali di intensa creatività, spesso distanti dalla cultura comune, e svolte interamente per se stessi.