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La Bellezza e la difficoltà del cammino di Senso sono note da sempre. Aristotele sostenne che la filosofia nasce dal dolore e dalla meraviglia e Thomas Mann scrisse che la Bellezza trafigge. Bellezza, Meraviglia, Dolore e Amore sono intimamente connessi. Li accomuna l'inutilità: l'assenza di un valore relativo e soggettivo che il nostro pensiero, che Heidegger definisce finalizzato alla capacità di fare di conto, fa sempre più fatica a riconoscere come valore significante. Anche per questo abbiamo sentito necessario condividere le nostre riflessioni utilizzando l'Alchimia come strumento. Quando Grazia concede, il Lavoro consente di separarsi dalle scorie che impediscono l'esperienza della Bellezza e dell'Universale. Così Operatore, Materia e Spirito Universale possono ristabilire il primato della Vita ricongiungendo Verità e Realtà. Questa è l'Alchimia. Questo il motivo per cui Maître Canseliet la definì metafisica sperimentale. Prefazione di Claudio Bonvecchio e introduzione di Antonino Salsone.