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La negazione si dice in molti modi, ma la sua polisemia non è mai stata esplorata adeguatamente. Il primo obiettivo di questa ricerca consiste perciò nel determinare i diversi significati della negazione come operatore logico, distinguendo subito tra il "no" e il "non". Ciò è possibile soltanto se si riconosce il pluralismo degli stili di pensiero, che alcuni filosofi (da Hegel a Heidegger) hanno affermato, pur non giungendo a quel grado di precisione concettuale che è indispensabile. Non esiste pensiero senza stile. L'identità esiste solo nel conflitto modale tra coincidenza e non-coincidenza. Il "non" oltrepassante è la meta più autentica del desiderio di essere. In queste tre tesi si può riassumere una ricerca che s'ispira costantemente alla logica dei correlativi, vale a dire l'impensato della filosofia occidentale. E il Nulla? È il nome ontologico del "non", come qui definito. Ha un significato verbale, e si apre agli eventi della nientificazione. Immergersi in possibilità nientificanti appare così la vocazione più alta per coloro che appartengono alla condizione umana.