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L'interesse per Wilfred R. Bion è sempre più vivo. Eppure non c'è granché su Memoria del futuro, il suo ultimo libro. A Londra, anzi, qualcuno lo prese per un segno di senilità. Al contrario, a una lettura attenta si rivela come l'ultima sfida che egli lanciò all'establishment psicoanalitico. Forse solo oggi ne possiamo cogliere davvero il senso. I tre volumi che compongono Memoria del futuro si presentano come un godibile racconto in forma drammaturgica di un lungo sogno ininterrotto. Bion vi affronta questioni teoriche chiave e dà ancora una volta prova della sua diabolica capacità di spiazzare i lettori; "diabolica" perché in questa tenace attitudine c'è qualcosa di sulfureo, di provocatorio, una qualità che la psicoanalisi non dovrebbe mai perdere. Ma ciò cui soprattutto egli provoca è ad avere il coraggio di dar vita a idee nuove, anche se all'inizio - per citare Grotstein - possono disturbare un poco l'Universo. Bion e la psicoanalisi contemporanea, frutto del lavoro di alcuni studiosi illustri e internazionalmente riconosciuti, colma dunque un vuoto importante. Per questo si rivolge a tutti gli psicoanalisti, psicoterapeuti e studiosi di scienze umane che vogliono saperne di più sia sul nuovo paradigma della psicoanalisi contemporanea, al cui centro sono le emozioni e l'intersoggettività, sia sull'autore che lo ha inaugurato, forse il più geniale dopo Freud.