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L'opera di Paul Ricoeur "Percorsi del riconoscimento" rappresenta un'efficace rilettura del suo più che cinquantennale itinerario di pensiero alla luce del concetto di riconoscimento, centrale nella filosofia politica più recente. Ricoeur ci conduce a ripensare il soggetto a partire da una meditazione sulla ricca polisemia del termine riconoscimento. Non è la stessa cosa riconoscere un diritto, una diversità, una persona amata. Né è la stessa cosa riconoscere a valle di una lotta contro il misconoscimento o riconoscere nel senso di essere riconoscente. Rifiuto, altrove, utopia ha l'ambizione di gestire questa grande varietà di significati attraverso figure filosofiche (appunto, il rifiuto, l'altrove e l'utopia) che raramente sono associate alla trattazione del riconoscimento. Anche se il libro prende le mosse dall'opera ricoeuriana, la fenomenologia estetica del riconoscimento che qui viene tratteggiata va intesa come un itinerario nuovo, al confine tra ermeneutica, antropologia culturale, storia dell'utopia.