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Dina Vallino offre un'analisi approfondita dell'opera di Esther Bick, volta a far emergere la sua originale, ma spesso trascurata, concezione del neonato. Attraverso un'attenta lettura dei suoi scritti, Vallino ricostruisce l'ideazione, a partire dall'osservazione dei concetti di auto-contenimento, seconda pelle e adesività, mostrandone l'evoluzione concettuale negli anni. Il saggio viene pubblicato insieme a una nuova traduzione della conferenza di Esther Bick del 1975 e a passi salienti del suo insegnamento orale del 1970 e del 1977. L'edizione è arricchita dalla traduzione di tre importanti scritti di Donald Meltzer che gettano nuova luce sulle nozioni di identificazione adesiva, looping e punto-morto.