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Se la letteratura di genere ha sempre rappresentato lo spazio privilegiato per l'emersione del represso e del non detto, che posizione occupa la letteratura dell'orrore nella nostra società, e quali angosce, tensioni, conflitti si incarica di incarnare e rappresentare, seppur in maniera filtrata e ambivalente? I contributi esplorano il rapporto tra vecchie e nuove forme dell'horror nei territori della letteratura globale contemporanea, del fumetto, del videogioco, del giornalismo. Le analisi spaziano da testi di King, VanderMeer, DeLillo, WuMing, Ligotti e Lovecraft a Dante's Inferno e Go Nagai; gli interventi teorici forniscono una fondamentale messa a punto per orientarsi nella galassia di un genere - l'horror - che non smette di espandersi e rinnovarsi.