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"La questione filosofica dell'inconscio" entra nel vivo delle riflessioni che, a partire dalle nascenti psicologie empiriche e scientifico-sperimentali dell'Ottocento, fino ad arrivare alla fenomenologia husserliana, circondano l'emergenza della nozione di inconscio. Molto prima che Freud monopolizzasse tale concetto, facendone - anche in funzione antifilosofica - il tema principale di una nuova psicologia, esso costituiva un problema centrale di una buona parte delle filosofie del XIX secolo. Che ruolo può giocare la questione dell'inconscio in una filosofia della coscienza? L'idea stessa di una "coscienza inconscia" non costituisce forse un'assurda contraddizione? Eppure, non è evidente che vi siano ampie zone della vita di coscienza che alla coscienza stessa sfuggono? Ecco alcune delle domande che il volume affronta tentando di gettare una luce sul groviglio di problemi e aporie che gravitano attorno a un concetto ormai divenuto famoso grazie al successo e agli sviluppi della psicoanalisi.