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Dall'uomo massa di "Tempi moderni" (1936) all'uomo flessibile di "Paul, Mick e gli altri" (2001), passando per "La classe operaia va in paradiso" (1971) e tracciando una storia del cinema e della psicologia dell'individuo coinvolto nella società industriale, il primo saggio che analizza la condizione dell'uomo contemporaneo attraverso gli schermi del lavoro. Le nevrosi, lo stress, le fughe, le reazioni e gli spazi di liberazione attraverso una trattazione accattivante e puntuale.