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Dagli anni Settanta del secolo scorso si sono diffusi nuovi approcci alla lettura di Marx in termini di "teoria monetaria del valore". Questi incrociano due distinte problematiche: quella del rapporto valore-denaro e quella del rapporto valore-lavoro astratto. Il saggio di Riccardo Bellofiore propone un confronto critico con la Neue Marx-Lektüre: dalla preistoria in Adorno e Horkheimer allo sviluppo in Schmidt, Reichelt e Backhaus, fino alla "teoria monetaria del valore" di Heinrich e alle critiche di Kurz e Postone. L'orizzonte problematico è quello della migliore tradizione italiana (Colletti, Napoleoni, Graziani, Finelli, Frison, Tomba), incrociata con il contributo seminale e ancora attuale di Rubin. L'intento è quello di rifondare la nozione di sfruttamento come "consumo" dei lavoratori e di ridefinire la teoria monetaria del valore(-lavoro), allo scopo di ricostruire la teoria marxiana del valore come "teoria macro-sociale e monetaria della produzione capitalistica".