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Questo breve ma denso saggio di Paul Valéry dedicato al mistico Emanuel Swedenborg esplora uno dei temi più cari al poeta francese: il rapporto tra il reale e la sua possibile conoscenza. La grande e fondamentale questione che occupò Valéry nella sua attività speculativa dall'età di ventun anni è rintracciabile in una domanda-chiave, comprensiva dei molteplici problemi e ambiti da lui instancabilmente indagati: qual è la natura del pensiero umano, quali sono i suoi meccanismi, le sue possibilità e i suoi limiti? Che cosa possiamo sperare di sapere e di esprimere circa il funzionamento del nostro esprit? Procedendo con un complessivo e puntuale resoconto dell'emblematico "caso Swedenborg", una delle figure cardine per la nascita dello spiritismo, Valéry rileva che "non sono nel mistico le sole idee a essere in causa, ma la conoscenza stessa".