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L'anniversario dei cento anni trascorsi dal 1917 impone, tra le altre, anche una riflessione su quanto avvenne alla lingua russa dopo l'Ottobre. Molto è stato scritto sulla lingua sovietica, la cosiddetta "langue de bois", nella sua fase matura, a partire dagli anni '30. Solo negli ultimi anni la riflessione sta tornando agli albori di questo processo, ovvero al decennio postrivoluzionario, grazie alla ripubblicazione di studi per decenni rimasti nelle sezioni speciali delle biblioteche e quindi scarsamente o per nulla accessibili al pubblico. Questo volume vuole contribuire a spiegare, con lo sguardo e gli strumenti della linguistica contemporanea, le trasformazioni, soprattutto di carattere lessicale e fraseologico, che hanno investito la lingua russa all'indomani della Rivoluzione, mostrando, sullo sfondo dell'intenso dibattito linguistico e culturale di quel decennio, come la lingua di Tolstoj e Cechov sia diventata la lingua dei Soviet.