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Il periodo compreso fra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo viene identificato, secondo una definizione coniata da Paul Hazard e divenuta ormai classica, come la fase della "Crisi della coscienza europea". Annunciata e accompagnata da profonde trasformazioni di natura storica e sociologica che hanno aperto all'Europa la strada verso la modernità, questa "Crisi" si è manifestata sul piano filosofico anche nella forma di una revisione radicale dei criteri della morale. Il saggio si propone di ricostruire, attraverso le opere di quattro autori dell'epoca - La Rochefoucauld, Nicole, Bayle e Mandeville - il processo di trasformazione a cui sono stati sottoposti i concetti di "amor proprio" e "virtù" nell'ambito di questa gestazione dei paradigmi morali, dalla quale è emersa una nuova coscienza individuale e sociale.