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Nelle opere in prosa di qualunque genere o sottogenere letterario l'atto descrittivo e la struttura odeporica (relativa al viaggio) possono interagire con la presenza e l'azione dei mezzi di trasporto. Questa premessa teorica è senza dubbio applicabile all'affascinante commistione storica, socioculturale e letteraria simboleggiata dall'area adriatica e dal suo mare: in questa koinè il mezzo di trasporto si inserisce da protagonista nei meccanismi che si innescano tra viaggio, paesaggio e rappresentazione letteraria, entrando non di rado a far parte integrante della fase panoramico-descrittiva e tramutandosi di frequente in elemento paesaggistico primario. A parlare in questo libro è soprattutto la viva voce di una moltitudine di testi "a sfondo adriatico", tutte prose italiane che si concentrano su narrativa di finzione o letteratura di viaggio in senso ampio. L'arco temporale preso in esame arriva ai giorni nostri partendo dalle prime decadi del XIX secolo, quando l'invenzione del vapore cominciava a trasformare la navigazione, i trasporti, le comunicazioni e il senso del viaggio, mentre nascevano o si perfezionavano il treno, l'automobile e la bicicletta.