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Ciò che rende possibile e pensabile la teoria freudiana è, secondo Rancière, una riconfigurazione dell'ordine simbolico che si verifica nel contesto dell'idealismo tedesco, quando, specialmente con Hegel, il sensibile si fa manifestazione (sintomo) dell'Idea e il pensiero si inscrive nell'empiria. A ben vedere, l'inconscio estetico è anche ciò che sta a monte dell'intera riflessione politologica di Rancière: la "rivoluzione estetica" produce uno spazio materiale e simbolico i cui caratteri sono quella confusione e indistinzione alla cui rimozione la filosofia politica, sin dalla sua fondazione platonica, si era dedicata.