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La poesia visiva mette a disposizione dei suoi amorosi un campo molto vasto di possibilità. Essa si estende da una prossimità stretta con la pittura fino a una remota prossimità o addirittura identificazione con la scrittura. Tutto lo spazio che sta tra le due prossimità è enorme e fortemente stimolante: su questa intermedia distesa gli artisti della Poesia visiva connettono variamente i loro elementi, che reagiscono toccandosi e mescolandosi con grande creatività. L'aggiunta di parole, anche queste in quantità e specialità variabili, determina una gran ricchezza di risultati. È un'impresa non da poco padroneggiare tutte queste variabili, che a loro volta, singolarmente, si estendono per un campionario di tipi. La poesia visiva costituisce un'impresa complessa e avventurosa, in quanto il suo esito non coincide mai con quello previsto ma è sempre inatteso e sorprendente. Gli appassionati cultori di Poesia visiva sono tutti diversi tra loro e tutte diverse sono le loro creazioni. E allora vi sembra possibile che un autore, dopo che ha assaggiato così tanta libertà e varietà e novità, accetti di tornare alla piatta pianura della poesia lineare?