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Gli attacchi terroristici di Parigi costituiscono un caso di studio sociologico ideale per analizzare il rapporto fra nuovo terrorismo, mass media e rituali civili. Le strategie dell'ISIS rappresentano, infatti, un'avanzata integrazione fra visibilità politica e notiziabilità mediatica degli attacchi. Al contempo, i fatti di Parigi rappresentano un nuovo modello di media event la cui copertura è andata a saturare l'offerta televisiva e giornalistica, con intrecci fra i vari media, digitali e tradizionali. In questo contesto, si è dimostrata la capacità simbolica dello Stato francese di mettere in atto rituali civili di portata globale e di elaborare gli eventi nei termini di un trauma culturale che ha ridefinito l'identità nazionale e quella europea; e, ancora, rinnovato la retorica dello scontro di civiltà fra Occidente e Islam. Il libro introduce brevemente alla storia dell'ISIS e agli studi sociologici sul terrorismo, per proporre poi una fame analysis di tre corpus di dati: la marcia repubblicana del gennaio 2015; il discorso presidenziale di Hollande del 16 novembre 2015 e la stampa quotidiana francese nella settimana successiva agli attentati di novembre. Un'attenzione specifica è dedicata alla costruzione discorsiva e narrativa degli eventi. Ne deriva un interessante quadro sui meccanismi di trasformazione mediatica del terrorismo e sulle relazioni trilaterali fra comunicazione, ritualità e terrorismo nella società contemporanea.