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"Persone in transito: e qui non si parla soltanto degli aeroporti, stazioni, centri commerciali ecc. e degli albergoni che li servono - ma di ciascuno dei luoghi della vita odierna, che sono intrinsecamente spiazzati. Persone (donne e uomini, anziani e giovani) fragili ma nella loro fragilità agili, e disponibili a piccole metamorfosi. Mondo precario? Forse; ma non dimentichiamo che è pur sempre un luogo privilegiato: il lembo di mondo minoritario e "occidentale", protetto (chi sa per quanto tempo) dal vasto mondo delle guerre e delle migrazioni. Le persone che abitano questo mondo abbastanza riparato sono lievi ma non leggerine o leggerone; sono tenere, ma non tenui." (Dall'introduzione di Paolo Valesio)