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La Nuova Avanguardia ha profondamente mutato la condizione della letteratura italiana del Novecento e dei primi anni del Duemila. La fondazione del Gruppo 63, che ha raccolto intorno a un filosofo e a un maestro come Luciano Anceschi i giovani migliori fra coloro che esercitavano la critica, l'estetica, la poesia, la narrativa, il teatro, ha provocato feconde discussioni e fertili proposte. È quindi accaduto che i libri dello stesso Anceschi, le poesie di Sanguineti, di Balestrini e degli altri Novissimi, le opere narrative di Manganelli e di Arbasino, i saggi di estetica e di critica di Eco, di Dorfles, di Barilli, di Angelo Guglielmi abbiano costituito un patrimonio che nel giro di pochi anni ha non solo svecchiato e sprovincializzato la cultura italiana ma è anche diventato un modello per non pochi autori europei e americani. Dopo aver illustrato il fondamentale magistero di Anceschi, questo libro di Fausto Curi, che illumina fatti e personaggi da diversi punti di vista, compie un'esauriente analisi delle poesie dei Novissimi, esamina alcune delle opere più significative dei loro colleghi narratori e mostra con un'indagine chiara e particolareggiata quale senso abbiano avuto la Nuova Avanguardia e il Gruppo 63.