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Giuliano, scrittore di romanzi storici, ha un tumore al cervello. Inoperabile! Questo verdetto medico, inesorabile come una sentenza, lo spinge a produrre un ultimo racconto ambientato nel presente. Attingendo al proprio patrimonio di ricordi e di esperienze affida ai tasti della fedele macchina da scrivere Remington le vicende di Franco e Federica, di Fosco e di Sabrina, ma anche di Carlotta, Gaetano, Maurizio e tanti altri. L'eterno gioco delle relazioni umane inscenato sulla pagina oscilla costantemente tra finzione e verità. Infatti, nel delirio del male che avanza, Giuliano vedrà comparire davanti a sé i personaggi del suo romanzo rivendicare, come fantasmi pirandelliani, il diritto di assumere decisioni proprie. Per condurli gradualmente nel porto di una pacata consapevolezza, non resterà che elaborare una cadenza d'inganno, affidando la risoluzione dei dubbi di innumerevoli questioni, al monito che riecheggia nel "Piccolo Principe": "L'essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che col cuore!".