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Mentre il mondo è sconvolto dal secondo conflitto mondiale, Hollywood racconta sul grande schermo le sue storie, molte delle quali declinate al femminile. Le americane, occupando i posti di lavoro lasciati liberi dagli uomini impegnati al fronte, conquistano una nuova, "forzata", indipendenza; forse per la prima volta prendono davvero coscienza delle loro capacità e del loro potenziale, gettando le basi per lo sviluppo del successivo femminismo. L'industria dello spettacolo coglie la palla al balzo e le donne diventano eroine positive di decine di pellicole. Le spettatrici si identificano con le protagoniste dello schermo e ne traggono ispirazione per affrontare i nuovi compiti a cui sono chiamate: da semplice passatempo, il cinema si trasforma in un laboratorio di vita. I film realizzati durante la guerra distribuiscono alle donne fede e fatalismo in egual misura, fornendo modelli forti e positivi attraverso cui riportare ordine nel caos della storia e nelle loro esistenze. Questo libro, che rilegge il cinema di guerra come grande documento di costume e di cultura popolare, affronta molti dei generi cinematografici più diffusi del periodo e, analizzando alcune delle pellicole più significative nel loro contesto, oltre a descrivere i motivi e gli esiti della propaganda condivisi da Hollywood e Washington, ricostruisce quel che le donne americane hanno fatto fuori dalle sale. Silvia Cassamagnaghi ci accompagna con passione e sapienza in una storia che è meno passata di quel che sembra.