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I rapporti confidenziali che Agostino Gemelli scrive contro padre Pio hanno lo scopo di allarmare gli alti vertici della Chiesa e indurli a reprimere un fenomeno inquietante che svela un cattolicesimo delle campagne, della provincia, per nulla uscito dalle sue forme medievali più oscurantiste. Il suo giudizio "clinico" è nettissimo: padre Pio sarebbe "uno psicopatico ignorante che induce in automutilazione e si procura artificialmente le stigmate allo scopo di sfruttare la credulità della gente". L'intervento di Gemelli ebbe una certa efficacia nel mettere ai margini dell'ufficialità padre Pio, in un periodo in cui la Chiesa promuoveva una nuova cultura cattolica "al passo coi tempi". Nell'epoca attuale, in cui il santo con le stigmate è divenuto una suggestionante immagine globalizzata, osannata ufficialmente, i documenti, pubblicati qui integralmente, disvelano una lotta spietata e spesso occultata all'interno di una Chiesa pronta a favorire con opportunismo il volto più vincente.