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"Quando l'oscurità fu creata, avvolta a spirale come un serpente, occupò le regioni inferiori. Ne uscì un vapore umido, gemente, da cui vibrò un grido inarticolato": è l'esordio del mito di creazione ermetico, un verbo misterico, che nei secoli ha mietuto vittime eccellenti. Tra queste è da annoverarsi la nefanda figura del principe Vlad, il Dragone impalatore, il Dracula storico, l'archetipo del Vampiro. Sulla sua presenza si sono stratificati nel tempo i materiali più disparati e deiettivi. Non ultimi i legami con l'alchimia, lo gnosticismo e l'omosessualità. L'omosessualità del Drago iranico è il tramite per capire la latente pederastia del Dracula romanzesco, per via di quei due fluidi demiurgici (sperma e sangue) coinvolti nelle vicende di entrambi gli "eroi". Sono le "sostanze sconosciute" abilmente mescolate nella Kore Kosmou ermetica per creare le anime. Entità luminose avvolte nella spirale della tenebra, verso il limo del cosmo. La quantità di escrementi che produce in tutta la vita un filosofo, uno scrittore o un poeta, è di gran lunga superiore ai suoi scritti: egli in ogni caso, da buon mortale, si può dire abbia lasciato una "traccia" di sé, del suo genio, del suo estro... È un discorso scatologico per introdurre una disciplina, quella ermetica, sovente raffazzonata da zelanti discepoli; affinché le anime, maculate, trovino nel corpo umano una prigione degna dei loro misfatti. Completa il volume un saggio di Riccardo Valla sulle origini e gli sviluppi del mito del Vampiro.