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Pubblicato in occasione del settimo centenario dalla morte di Dante e realizzato in collaborazione tra la Pinacoteca Comunale, la Biblioteca Comunale e il Museo della Città di Ancona, "Noi leggiavamo un giorno per diletto" presenta opere abitualmente non accessibili, come i volumi storici della Biblioteca o le opere conservate nei depositi della Pinacoteca. Il titolo richiama il celebre episodio di Paolo e Francesca, uno dei passaggi più esplicitamente "marchigiani" del poema: il romantico dipinto di Godeardo Bonarelli che ritrae i due celebri amanti nella rocca malatestiana di Gradara è stato scelto come immagine-guida. Fra le edizioni della Divina Commedia, tutte illustrate, si segnalano due diversi e splendidi esemplari (pubblicati rispettivamente nel 1568 e nel 1574) della monumentale impresa editoriale curata a Venezia da Francesco Sansovino. Curioso è il contrasto tra un volumetto tascabile di primo Ottocento e il classico, inconfondibile Dante illustrato magistralmente da Gustave Doré per un'edizione con i commenti del letterato anconetano Eugenio Salomone Camerini. Il magnetico ritratto inciso da Adolfo De Carolis seguendo le indicazioni "adriatiche" di Gabriele d'Annunzio guida i riferimenti danteschi riferibili all'area di Ancona. Il bassorilievo con il profilo quattrocentesco di Ciriaco Pizzecolli d'Ancona, attento lettore di Dante, ricorda il ruolo della Commedia nella cultura umanistica e più specificamente in quella anconetana. Fra i dipinti, prevalentemente del XIX secolo, vanno segnalati i raffinati paesaggi di Filippo Boni, dedicati alla chiesa romanica di Santa Maria in Portonovo e alla costa del Conero. Spettacolare è la grande Incoronazione della Vergine, di evidente richiamo raffaellesco, opera di Francesco Podesti. A proposito di Francesco Podesti, la mostra anconetana ha offerto l'occasione per ricercare un dipinto importante, con la Visita di Dante alla bottega di Giotto, di cui dalla metà dell'Ottocento sembravano perse le tracce; gli studi compiuti hanno permesso di indentificare la tela in una collezione privata francese. Il volume presenta anche un'interpretazione figurativa contemporanea delle tre cantiche dantesche nell'opera della pittrice lombarda Patrizia Comand, ricca di personaggi, colori e di suggestione.