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Attraverso l'arte e il pensiero filosofico, l'autrice Luisa Fantinel scandaglia l'universo legato alla rappresentazione della morte. Da almeno un secolo nella società occidentale il mistero della morte è stato progressivamente trasformato in un segreto. Per migliaia di anni, invece, nella storia dell'umanità la morte è stata pensata e rappresentata con forme che predisponevano al destino mortale, preparando con maggior equilibrio e naturalezza alla finitezza umana e al senso del limite. La società moderna è di recente entrata nuovamente in contatto, per la prima volta dopo le epidemie e le grandi guerre del passato, con sentimenti antichi: l'impotenza davanti alla morte, l'esistenza del limite, l'irrinunciabilità dei riti funebri che fino a poco fa sembravano svuotati di senso. Questo libro, frutto delle riflessioni nate dalle conferenze sull'"Arte di morire", muove dal presupposto che si possa imparare a morire, se non altro meglio di quanto oggi comunemente accade, e crede che esista un'arte che lo insegni, anzi che l'arte possa offrirci insostituibili suggerimenti, facendo riemergere dal profondo i simboli di cui abbiamo bisogno per ripensare tutto ciò. Una rassegna esplorata con una prospettiva integrata: storia dell'arte, iconologia, ma anche antropologia, psicanalisi, arte terapia ed esperienze personali. Per compiere questo viaggio con doverosa e possibile leggerezza, in un'epoca in cui siamo forse più sguarniti di sempre davanti alla prospettiva di morire.